Quest’oggi voglio raccontarvi un viaggio, uno dei più importanti che ho fatto: il cammino di Santiago de Compostela. Più che un viaggio, forse, un percorso.
Ho camminato lungo il cammino francese, quello più tradizionale, da Leòn a Santiago.
312, tanti sono stati i chilometri lasciati alle spalle.
12 i giorni scanditi dai passi.
11 i chili a rallentare l’andatura.
Il cammino non può essere raccontato, non ci sono dritte da dare come per gli altri viaggi… Casomai consigli… ma solo a carattere tecnico: cosa portare, come raggiungere il punto di partenza, dove ritirare la credenziale e altre cose di questo tipo.
Il resto lo scoprirete mettendovi in marcia.
La giusta via è segnalata da frecce gialle o conchiglie poste su alberi, asfalto, case, cartelli e ovunque possano essere viste.
Lungo il Cammino si attraversano cittadine, paesi abbandonati, campi di pannocchie e di uva, monti ripidi e dolci colline, che così dolci non sono mai…
Ad ogni angolo si può trovare una sorpresa, che sia una minuscola chiesetta, un venditore di bastoni o semplicemente uno scorcio mozzafiato che fino ad un attimo prima era nascosto dalla nebbia…
Ma ciò che più mi ha colpito è lo spirito di condivisione e solidarietà che si respira.
Si abbattono tutte le barriere, non esistono ruoli o titoli, solo nomi di battesimo o soprannomi: Michela, Gianluca, Andrea, Dario, Cristina, Costanza, Isabelle, Vincenzo, Claudia, oppure la veneziana, i romani, gli sposini, i “cocoon”…
Si è tutti uguali, tutti con gli stessi problemi e la stessa fatica, ma anche la stessa gioia e gli stessi sorrisi… Nel cuore restano volti, colazioni atipiche, cene divertenti e chiassose, lacrime di dolore e abbracci di addio. O anche solo di arrivederci…
Un simbolo, oltre ai classici souvenirs, mi sono riportata a casa: le racchette di Jurgen, un signore tedesco incontrato più volte lungo la strada, che mi ha visto zoppicare e ha deciso che lui non ne aveva bisogno quanto me…
O' Cebreiro
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Segnali lungo il cammino |
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Manca poco... ;-) |
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Arrivo a Finisterre |
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Finisterre |
In marcia |
Cruz de hierro |
1 commenti:
Deve essere un'esperienza unica, indescrivibile ma che lascia un segno indelebile nel cuore.
Grazie per questo bel reportage :-)
Dany
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